Quomo, nome d’arte o nome reale?
Pochi mesi fa non avrei saputo rispondere con sicurezza. Oggi dico che Quomo è il mio nome. Sono io e la musica che vi presento. Lo devo a chi mi ha spinto in questo percorso, è da loro che proviene l’idea di distorcere il mio vero nome. Una distorsione che l’orecchio non coglie, è impercettibile e mi permette di sentirmi a mio agio, invitandomi a scrivere di me e ad essere me stesso. Ciò avviene conservando allo stesso tempo una certa libertà nella produzione, investendo nella ricerca di Quomo sperimentando come Mauro Cuomo. Posso dire quindi che la risposta si trova nel mezzo, quella Q mi ricorda che non devo dare nulla per scontato e mi stimola a dare un qualcosa in più.
“Rumore mentale”: tutti ne abbiamo sempre uno? Qual e’ il messaggio che vuoi trasmettere?
Credo che tutti siamo essere pensanti, creativi, emotivi. Ognuno a modo suo. Pensarsi, andare a curiosare tra le trame della propria intimità, può destabilizzare andando a palesarci fragilità, paure, limiti. Mi auguro che ognuno di noi abbia una voce che lo indirizzi o semplicemente che stimoli l’azione quotidiana o straordinaria che sia. É il rapporto che si instaura con questa voce che, non gestito, può portare a nuovi ostacoli da affrontare. Almeno per me così è stato: ho scritto “Rumore Mentale” in un periodo di confusione emotiva e creativa. Dovevo suonare, mi dicevo così, ma allo stesso tempo non avevo neanche una parola o una nota da incidere. La reazione, talvolta rabbiosa, mi ha portato verso la descrizione delle sensazioni di quello che di fatto è stato un blocco creativo. “Rumore Mentale” ha dato il via al progetto, superato quello, l’idea del disco si è sviluppata in maniera lineare, mi ha insegnato ad affrontare gli ostacoli che sono nella nostra testa e a considerare momenti del genere come una risorsa. Rumore è fermento.
Quando uscirà il tuo disco?
“Il Mondo della Mancanza” uscirà il 6 Dicembre su tutte le piattaforme digitali. Per chi avrà la possibilità e si troverà nelle mie zone (Tivoli – Roma), il 30 Novembre ci sarà una serata di presentazione con i dischi fisici in anteprima.
Sei mai stato a Firenze? Hai un ricordo con la nostra citta’?
Ci sono stato solo una volta e sfortunatamente per brevissimo tempo, una mezza giornata passata allo stadio Luigi Ridolfi. Il ricordo di Firenze, purtroppo, è legato indissolubilmente a quella gara di atletica di ormai diversi anni fa. Erano le fasi nazionali giovanili e non andò bene. Sperò che da qui a poco possa trovare l’occasione per venire a Firenze. Sarà una prima volta, con tutto rispetto, per il “Luigi Ridolfi”.