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Ad Orlando strage in un locale gay: 50 morti ed oltre 50 feriti. America sconvolta, il killer era già noto all’Fbi.

La strage di Orlando.

Il Killer sabato scorso sera ha potuto drammaticamente entrare nel club Pulse ed uccidere  giovani (quella sera ve ne erano presenti circa 300) con una enorme facilità.

Alle 2:00 del mattino Omar Mir Saddiq Mateen, questo il nome del killer, arriva davanti al locale armato di fucile e pistola. La sicurezza cerca di fermarlo ma inutilmente.

Il killer attua il suo piano tragico ed entrato spara sui giovani presenti per poi asserragliarsi dentro una stanza fino all’arrivo delle forze speciali Swatt che con la forza entreranno e lo uccideranno.

Le parole di Obama.

Questa la vicenda in sintesi: fatto gravissimo che anche il Presidente Usa Obama in conferenza stampa ha voluto commentare così:

“I nostri cuori sono spezzati –  così il presidente Usa  Barack Obama ha ribadito – è stato un atto di terrore e di odio … Manteniamo i valori che ci fanno americani. Dobbiamo dimostrare – ha aggiunto – che siamo un Paese che è soprattutto identificato per l’amore e non per l’odio”.

La strage di Orlando ben presto,  si è arricchita di altri particolari importanti e preoccupanti che hanno confermato l’affiliazione all’Isis del Killer americano ma di origine Afghana.

Il legame con l’islam.

Cosa è emerso infatti dalle notizie odierne ? Il Killer ricorda l’Ansa, “pregava in moschea tre, quattro volte a settimana e prendeva parte alle cerimonie serali, recentemente anche con il figlio piccolo”.

Lo afferma l’imam del luogo di culto, Syed Shafeeq Rahman, frequentato da Mateen (il killer) , che ha visto per l’ultima volta il 29enne venerdì scorso.

Il killer si è inoltre saputo che pur essendo sotto controllo, così sembra, dell’Fbi , picchiava la moglie, aveva giurato fedeltà all’Isis ed aveva un padre che ammirava i talebani: insomma, un terrorista sotto tutti i punti di vista.

Noto per le sue caratteristiche ma non tanto da essere fermato ed arrestato. Follia.

Come se non bastasse l’agenzia dello Stato Islamico Amaq ha rivendicato la strage di Orlando.

Sono in corso comunque verifiche formali sulla rivendicazione ma i presupposti perché questa sia reale purtroppo ci sono.

L’intervento di Trump.

In un momento di campagna elettorale Usa per le Presidenziali non sono mancate le reazioni quali quelle del Candidato Repubblicano Donald Trump che come riporta Ansa dichiara: “Nelle sue dichiarazioni oggi, il presidente Obama si è rifiutato vergognosamente perfino di pronunciare le parole ‘islam radicale’. Solo per questo motivo, dovrebbe dimettersi. Non possiamo più permetterci di essere politically correct”, ha aggiunto Trump. Quindi si rivolge anche a Hillary Clinton: “Se Hillary Clinton, dopo questo attacco, non riesce ancora a pronunciare le parole ‘islam radicale’, dovrebbe uscire dalla corsa presidenziale”, ha dichiarato il candidato dei Repubblicani.

Ancora una volta, si accendono i riflettori sulle modalità con le quali porsi con il mondo dell’Islam estremista e si continua a chiamare in causa l’Islam moderato per risolvere i problemi che pero’ fatica ad opporsi alla violenza di certe frange.

Siamo ancora sicuri che certo buonismo anche nei toni e nelle azioni sia utile e produttivo ? Mi pare forse che il mondo si aspetti dall’America che agisca come “Sceriffo” opponendosi ad ogni azione sulla terra che limiti la libertà del singolo ed suoi diritti.

Una volta lo “Sceriffo Usa” esisteva, ma dall’avvento di Barack Obama , pare “in ferie”. Ci auguriamo per il bene del mondo che gli Usa tornino a svolgere il suo compito con fermezza.

Il Mondo democratico Occidentale è minacciato quotidianamente, dobbiamo lottare per vivere. Dobbiamo difenderci. La nostra civiltà non può essere minacciata da dei fanatici.