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Il codice rosa è un percorso di accesso al pronto soccorso, ideato dalla Regione Toscana, volto ad assistere persone vittime di violenza nelle fasce deboli (donne, anziani e minori). Nell’ultimo anno si sono registrati oltre i tremila acessi, precisamente 3049 con oltre 2600 riguardanti esclusiavamente le donne

Questo progetto parte da un esperimento fatto dall’ Asl 9 di Grosseto nel 2010 per assistere donne e uomini vittime di maltrattamenti e abusi sessuali. Visto il grande apporto e i benefici riscontrati, la Regione Toscana ha deciso di adottarlo dal 2012 in tutte le sue asl.

L’assessore alla salute della Regione Toscana Stefania Saccardi in una recente intervista, dopo l’emersione dei dati dell’ anno 2015 ha parlato in prima persona di questo progetto che anche nella nuova legislatura ha deciso di confermare perché contribuisce all’emersione del é fenomeno dei maltrattamenti e abusi commessi nei confronti delle fasce deboli della popolazione: donne, ma anche bambini, anzianivittime di abusi e discriminazioni sessuali. Un lavoro di squadra che mette in rete tante competenze diverse, da medici, infermieri, a psicologi, assistenti sociali, magistratura, forze dell’ordine, associazioni. L’asSessore sottolinea che tale progetto  si è dimostrato molto efficace nel far emergere gli episodi di violenza, dare sostegno alle vittime e perseguire i responsabili di questi ignobili atti.

Il codice Rosa non sostituisce gli altri codici sulla gravità bensì viene assegnato insieme a questo da personale addestrato a riconoscere segnali non sempre evidenti di una violenza subita anche se non dichiarata. Quando viene assegnato un Codice Rosa, si attiva il gruppo operativo composto da personale sanitario e dalle forze dell’ordine.
Il gruppo dà cura e sostegno alla vittima e avvia le procedure di indagine per individuare l’autore della violenza. La formazione è lo strumento essenziale per promuovere le conoscenze, condividere le procedure operative, sviluppare la collaborazione e la motivazione all’interno dei gruppi operativi. Nel 2016 si affronterà le tematiche ritenute più rilevanti in merito all’informazione dovuta alle vittime vulnerabili, favorendo la trasmissione delle esperienze e il confronto tra il personale che opera nell’ambito della cura e della tutela delle persone vittime di maltrattamenti ed abusi promuovendo l’aggiornamento delle prassi operative.