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In questo mondo di virtualità nasce una nuova app che dà  più credibilità  nel trovare la tua anima gemella… Ma l’anima gemella esiste ancora?… Il dubbio amletico mi assale…

L’amore all’epoca degli Android

Sono anni che, esistono varie applicazioni che ti danno  l’illusione che dall’altra parte dello schermo ci sia quel quarto di bue fatto apposta per te.  Esistono da sempre molte critiche sulle app di incontri, perché  si basano si conoscenze molto effimere e superficiali. Il tutto ruota sulle foto del profilo che, a onor del vero danno poca affidabilità di poter conoscere sul serio una persona. Le foto si sa quanto e come si possono modificare e taroccare. Ma oltre alle foto, anche i dialoghi che si ostacolano sono spesso banali e superficiali. Con questo non significa che bisogna saper parlare di rogito, conoscere il codice civile e/ o parlare correntemente 6 lingue.

Ma un minimo che non giri subito intorno  al concetto del “quando me lo chiede…” “quando me la dà “…

Forse sono questi i concetti sbagliati  e che ci fanno incappare in degli errori!

 

Appetence e scopri chi è  dall’altra parte poco per volta

Camilla Forsell, l’ideatrice di questa  nuova App, che si chiama Appetence, raccogliendo le lamentele di molte persone, secondo cui, lo speed dating ha fatto diventare poco speciali certe persone, ha dato il via ad una applicazione meno fredda e più dinamica.

Appetence nasce dal principio del non correre, invece di veloci swife, devi conversare con l’altro.

Come funziona?

Quando ci si registra, bisogna indicare, i propri interessi personali, , la musica preferita, i film preferiti, il cibo che piace maggiormente e così via di seguito. L’algoritmo propone possibili candidati e a questo punto di incomincia a chattare. Le foto del profilo sono nascoste e si riveleranno poco per volta, man mano che la conversazione prosegue. Inoltre ogni volta che si mette il “Mi piace”  ad un commento, la foto si scopre poco per volta. Ma bisogna scambiarsi almeno 100 messaggi e ricevere quanto meno 50 mi piace.

Certo il processo è  lungo ma è  proprio questo l’obbiettivo dell’app.

Tra entusiasmi e incredulità

Le reazioni su Appetence sono diverse, fa una parte ci sono le persone entusiaste , altri meno, perché sostengono che se è  vero che l’aspetto fisico non deve essere l’unico elemento in una relazione è  anche innegabile che questo giochi un ruolo determinante per la formazione di una coppia.

Ora ché ché se ne dica, sulla bellezza, sulla novità e originalità di questa app, a mio modesto parere, è  innegabile che pure l’occhio vuole la sua parte ma, è  anche vero che non si vive di solo pane! E di un bel viso, di un bel fisico, di begli occhi e di tutta la confezione me ne posso fare ben poco se poi non è accompagnata da tante altre cose e da un carattere di tutto valore . Oggi troppe cose si guastano perché  sono basate sull’approssimazione del momento, sulla bella scatola e non su ciò  che  contiene.

Tutto e  subito! Mordi e fuggi! E se poi non va bene, fai come con gli oggetti: Si rompono, li butti! Come dentro una scatola di cleanex, le persone le si fanno diventare oggetti, li usi, te ne servì e poi se ti annoi, via alla ricerca di altro

Invece di capire che viviamo in un era che necessità di valori altro che 4 salti in padella, 2 in pista,  1 sull’altare e poi per direttissima al tribunale!

La vita non si vive dentro un computer, non è  una app che mi assegnerà, quella che i poeti chiamavano , l’altra metà del cielo. La vita è troppo importante per giocarsela dentro un’app!

E poi l’amore, come recitava un attore nel film di e con Pieraccioni, “Fuochi d’artificio”, è  una parola inventata dai poeti per far rima con cuore!