E’ un dato riportato dalla Camera di Commercio di Firenze, quello secondo il quale l’offerta di lavoro nel capoluogo toscano, in particolare nel trimestre che va da Aprile a Giugno del 2018, sarebbe aumentata di 2000 unità, all’incirca, rispetto al trimestre precedente che va da Gennaio a Marzo.
Più precisamente, le imprese della città metropolitana starebbero ricercando un totale di 25.940 lavoratori.
In calo la durata media dei posti lavorativi
Sono sempre i dati diffusi dalla Camera di Commercio fiorentina e ricavati da uno studio condotto da Unioncamere per il progetto Excelsior, a testimoniare come il lavoro dipendente, che copre l’80,5% del ambiente lavorativo in Italia, si qualifichi sempre di più come lavoro a tempo determinato.
Ciò è dovuto al fatto che le imprese, per ovviare alle conseguenze che l’abrogazione dei voucher e allo stallo normativo che ne è conseguito, preferiscono rapporti lavorativi più brevi, a termine e a somministrazione, improntati maggiormente alla stagionalità.
Professioni ricercate
Data la vicinanza della stagione estiva, le professioni maggiormente richieste riguardano il campo dei servizi turistici e enogastronomici, quindi figure professionali quali camerieri, cuochi, baristi, soprattutto tra i diplomati. Un trend sempre più diffuso, soprattutto tra i millenials, ossia coloro che sono nati tra i primi anni ’80 ed i primi anni 2000, che nelle professioni turistiche non vedono più solamente un’esperienza temporanea da sfruttare durante il periodo estivo, ma anche l’occasione per intraprendere un percorso professionale più strutturato e per costruire una vera e propria carriera.
Una tendenza destinata a crescere se si considera che l’avvento della sharing economy, basata su piattaforme all’interno delle quali si crea un rapporto bidirezionale e orizzontale, non più unilaterale e verticale, tra persone che, formando una community, scambiano reciprocamente beni, tempo e denaro attraverso il supporto della tecnologia. Questa modalità è destinata a far crescere il settore del turismo, creando vere e proprie realtà di “micro imprenditoria” turistica, facendo del settore una delle voci più significative per il rilancio del mercato del lavoro italiano.