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La degustazione di un vino implica una serie di analisi sensoriali che hanno lo scopo di descrivere e di definire le sue caratteristiche organolettiche. Tuttavia, al di là del mero esame tecnico, è importante – sia per un esperto che per un appassionato – andare oltre il bicchiere: il che vuol dire, per esempio, essere a conoscenza delle condizioni climatiche di una specifica annata, della storia di un determinato di produttore o delle tecniche di vinificazione. In una bottiglia ci sono anche dei sentimenti, ed è questo il motivo per il quale occorre una notevole sensibilià per essere in grado di identificare le peculiarità di un vino: sia dal punto di vista gustativo, sia sul piano olfattivo.

Conoscenza e passione

La conoscenza teorica e tecnica deve essere sempre mescolata con la giusta dose di passione: è indispensabile sapere i segreti dei metodi di degustazione, ma ci vuole anche amore in quel che si fa. Il vino è un prodotto tutto sommato semplice, e proprio per questo estremamente complesso: chi ha in mente di diventare un bravo degustatore non può far altro che assaggiare il maggior numero possibile di vini, così da individuare per ognuno le caratteristiche peculiari. Si tratta di riuscire ad affinare le proprie percezioni, ripetendo gli assaggi al fine di esercitare i propri sensi.

Vale la pena di frequentare un corso di degustazione?

Non è da escludere, ovviamente, l’ipotesi di iniziare a seguire un Corso degustazione vino Milano come quello che viene proposto da Degustibuss. L’impegno è tutt’altro che eccessivo, visto che le lezioni si sviluppano in un paio di giorni, un sabato e una domenica. I corsisti, dopo essere stati introdotti agli argomenti teorici che è indispensabile conoscere per una degustazione di qualità, vengono coinvolti negli aspetti più pratici: prima di arrivare all’analisi del vino nel calice, per esempio, si scopre in che modo deve essere aperta la bottiglia.

I segreti da conoscere

Per approcciarsi a questo mondo, è bene sapere che la temperatura di servizio non può essere uguale per tutti i vini, dal momento che ogni bottiglia ha caratteristiche ed esigenze ben precise: per i rossi è un po’ più alta rispetto a quella richiesta dei bianchi. Nel momento in cui la temperatura di servizio si rivela sbagliata, si alterano le proprietà organolettiche del vino. Meglio tenere a mente, dunque, che i bianchi esigono una temperatura compresa tra i 10 e i 12 gradi, mentre per i rossi è raccomandato un range tra i 16 e i 18 gradi: solo quando si ha a che fare con un vino molto strutturato è possibile arrivare fino a 20 gradi.

Come varia l’esperienza gustativa

L’esperienza gustativa cambia anche in base al bicchiere che si utilizza. Ancora una volta, dunque, è bene essere consapevoli delle necessità di ogni vino, fermo restando che in caso di emergenza un tulipano di dimensioni medie tradizionali va comunque bene. Il primo step della degustazione è rappresentato dall’esame visivo, che permette di conoscere l’età del vino e di verificare la sua tipologia, ma anche di accertare la presenza di possibili difetti di vinificazione. Le tonalità, le sfumature e l’intensità sono le principali doti del colore che è necessario determinare.

Che valore ha l’esame olfattivo?

Dopodiché arriva il momento dell’esame olfattivo, che consente di cogliere la finezza aromatica e la ricchezza di un vino. Il bicchiere deve essere fatto roteare in modo che possa sprigionare tutti i suoi aromi. Questo esame, per i più esperti, è in grado di far rilevare anche l’età del vino, la zona da cui proviene, i suoi eventuali difetti e il suo livello di maturazione. A questo punto ci si può dedicare all’esame degustativo, così da analizzare l’intensità dei sapori primari.