fbpx

La mozione presentata dal gruppo consiliare “lista Nardella” sul Binge drinking, o abbuffata alcolica, è stata approvata all’unanimità. La capogruppo Dardano: “Fenomeno allarmante, creare protocolli di prevenzione e avviare campagne di sensibilizzazione”

L’allarme era stato lanciato a fine agosto di questo anno. Secondo una relazione sanitaria 2018, un adolescente su tre (residenti nei territori della Asl Toscana Centro: Firenze, Prato, Pistoia, Empoli) aveva preso parte ad un episodio di binge drinking nel mese precedente all’intervista.

Che cos’è il “binge drinking”?

Questo termine inglese si può tradurre in italiano con “abbuffata alcolica”, ossia consumare in un breve lasso di tempo almeno 5 bevande alcoliche per i maschi e almeno 4 per le donne. Tutto questo per arrivare ad un’ubriacatura immediata. Aveva particolarmente destato allarme i valori di binge drinking superiori al dato medio regionale delle ragazze fiorentine. In altri termini, le giovani donne fiorentine hanno attuato questa pratica più volte rispetto alle altre coetanee dei territori della Asl Toscana Centro.

Per fare luce e intervenire su questo problema, i consiglieri comunali della lista Nardella, Mimma Dardano, Marco Del Panta e Maria Grazia Monti, hanno presentato una mozione, approvata con voto unanime dal Consiglio comunale.

Ha spiegato la capogruppo Mimma Dardano il motivo di questa mozione:

“Il consumo di alcol da parte di giovani e adolescenti sta raggiungendo dimensioni sempre più allarmanti. Il fenomeno delle abbuffate alcoliche fa capire come sia urgente intervenire sul lato della prevenzione perché ci sia una consapevolezza maggiore della dannosità di questi comportamenti e del loro impatto sulla salute pubblica. Il Comune di Firenze è impegnato su questo tema da anni. Con questo atto vogliamo sottolineare l’esigenza e l’urgenza di continuare il percorso intrapreso e mettere in campo azioni concrete. Fondamentale è avere un quadro chiaro della situazione, quindi monitorare in tempo reale l’andamento del fenomeno dell’abuso di alcol tra adolescenti e giovani nel Comune, e nello specifico attivarsi con la Regione per conoscere il numero effettivo dei giovani che hanno impegnato il sistema 118 durante il fine settimana per “abbuffate” alcoliche nonché quanti hanno usufruito dei servizi alcolici territoriali (SAT). Successivamente sollecitiamo impegni quali la creazione di protocolli di prevenzione che mettano in contatto immediato i giovani/adolescenti che hanno avuto un ingresso ai pronto soccorsi per problemi alcol correlati e servizi territoriali e di percorsi d’informazione dei cittadini, in particolare dei genitori, insegnanti ed educatori, attraverso campagne di sensibilizzazione sui rischi connessi a questi comportamenti al fine di ampliare l’attenzione e l’allarme sociale”.